Il Forno della pizzeria Kesté- New York by Gianni Acunto
Un forno perfetto che rispecchia il gusto classico napoletano e la bellezza rustica tipica della genuinità: è il forno della pizzeria Kesté, pizza e vino, di New York sotto la splendida direzione del Maestro Pizzaiolo, Roberto Caporuscio. Roberto Caporuscio e la sua splendida regia di Kesté Roberto Caporuscio ha iniziato le sue autentiche abilità nel fare la pizza direttamente dalla fonte: l’Italia. Roberto è nato e cresciuto in un caseificio a Pontinia, in Italia, dove ha sviluppato per la prima volta le sue abilità culinarie producendo e vendendo formaggio. Fu, tuttavia, a Napoli, il luogo di nascita della pizza, dove andò a studiare l’arte e l’artigianato della pizza napoletana con i più talentuosi maestri pizzaioli, tra cui Antonio Starita. Dopo essersi allenato con i migliori, ha fondato 2 pizzerie di successo a Pittsburgh, in Pennsylvania, poi A Mano a Ridgewood, New Jersey e infine a New York City nel 2009, quando ha aperto Kesté Pizza & Vino in Bleecker Street, seguito da Don Antonio a Midtown in Febbraio 2012. Appassionato sostenitore dell’industria della pizza napoletana, Roberto è presidente americano della PAF Pizza Academy Foundation, l’organo di governo italiano d’élite che insegna l’arte trentennale della pizza napoletana e certifica l’adesione a procedure autentiche. Attualmente, Roberto è presidente e proprietario di Keste Pizza & Vino, dove insegna l’arte della produzione del formaggio presso la scuola di pizza della sede di Fulton. I forni Gianni Acunto di New York I nostri forni non potevano non rispecchiare la fierezza e la grandezza di personalità travolgenti ed emozionanti come quelle di Roberto Caporuscio e di sua figlia, Giorgia Caporuscio, che ha seguito magistralmente le orme del papà. Ecco le caratteristiche tecniche dei forni impiegati per Kesté: Forno Vesuvio: in piastrella bronzo, GAV 120 a legna Forno Circolare: in piastrella rossa, GAC 120 a legna Forno a Gas: in piastrelle bronzee,rosse e nere, GAA a gas
L’artigianato made in Italy
L’artigianato italiano non è poi così démodé se ovunque si posi l’occhio c’è la creatività e la maestria italiana. Vi sono molti luoghi comuni riguardo alla caratteristica che differenzia nel settore ogni nazione e ad oggi sembra sempre più evidente. L’Italia per cosa è conosciuta nell’ambito dell’artigianato? Gianni Acunto Forni cerca di portare sempre più in alto il livello dell’artigianato italiano, con lavori ineguagliabili progettati nel minimo dettaglio e portando anche all’estero la qualità di cui chiunque scelga un manufatto realizzato in maniera artigianale dovrebbe goderne. Il “made in Italy” in Italia e all’estero Le eccellenze italiane, in qualsiasi ambito, sono famose in tutto il mondo. La capacità artistica, artigianale e la genialità di ogni città ovunque ci sia storia, artigianalità, fantasia e tanto impegno, sono tradotte in ogni simbolo e monumento che le rappresenti. Ogni nazione ha il suo marchio distintivo che caratterizza i propri prodotti e li fa risaltare per le loro caratteristiche esclusive: il Made in Germany per esempio è sempre stato sinonimo di robustezza ed affidabilità, il Made in USA è il segno dell’innovazione e l’avanguardia del prodotto; il Made in Japan simbolizza l’alta tecnologia e la funzionalità; il Made in Italy esprime l’eccellenza della creatività e della maestria. Afferma l’esperta del Made in Italy, Maria Laura Berlinguer. Moltissimi prodotti italiani di qualità sono stati concepiti come prodotti di nicchia ma che poi apprezzati per la loro eccellenza e caratteristiche peculiari sono diventati dei prototipi dell’artigianato. Primissimo esempio può essere la moda italiana: “nel campo della moda, l’Italia si distingue per, l’alta qualità dei tessuti, perfezione delle rifiniture e raffinatezza dei modelli che rendono il risultato superiore” dice M. L. Berlinguer. Molti capi sartoriali e stilisti italiani hanno fatto e continuano a fare la storia nel mondo. Perché si continua a scegliere il Made in Italy? Piccoli produttori, artisti, artigiani; persone impegnate nel realizzare un sogno, nel proseguire una tradizione familiare, nell’innovare, creare e realizzare stile e qualità. Da sempre gli italiani vivono l’artigianato come una forma di identità in cui tramandare le proprie tradizioni. L’artigianato Italiano, da sempre, è il fiore all’occhiello del nostro paese. Purtroppo il Made in Italy è stato vittima di molte contraffazione da parte di coloro che, approfittando vergognosamente del prestigio del marchio, lo hanno utilizzato in vari prodotti che non hanno alcun che di italiano, prodotti di scarsa qualità la cui fabbricazione è costata solo pochi euro al pezzo e che vengono poi venduti nei mercati locali a prezzi di molto inferiori a quelli degli articoli autentici Made in Italy. Questo, tuttavia, non ha sminuito il prestigio del marchio che continua ad essere uno dei primi brand mondiali. L’azienda Gianni Acunto Forni crede fermamente nel prodotto interamente Made in Italy, poiché il desiderio è quello di garantire a tutti i clienti un articolo che rappresenti il meglio della produzione e della qualità italiana, un prodotto che sia degno del marchio.
Tradizione: cos’è, come tramandarla e perché
Cosa vuol dire tradizione? La tradizione è: identità, la combinazione di gesti ed azioni di avi che nel tempo sono diventate abitudini per figli, nipoti e generazioni. L’azienda Gianni Acunto Forni trasmette nei propri lavori l’amore per la tradizione ed è ciò che la rende una garanzia di qualità. La tradizione: cos’è È insito nella sua radice il significato di “consegnare” “trasmettere“, infatti, tradizione è un qualcosa che si trasmette di padre in figlio, che siano valori, abitudini, modi di dire o mestieri, la tradizione è un’eredità preziosa. Oggi tendiamo a dimenticare un concetto astratto così apparentemente antico, soprattutto per i più giovani che propendono a dar più peso al loro modo di vivere, confinandolo ad un’idea démodé di appartenenza praticata solo dagli anziani. La tradizione napoletana: non esiste “ieri ed oggi” A Napoli la tradizione assume un alto valore. Tutti amiamo portar dentro abitudini e valori tramandateci dai nostri genitori e nonni, eppure releghiamo tutto ai ricordi che poi trasmettiamo, o cerchiamo di trasmettere, ai nostri figli e nipoti. Per Napoli la tradizione assume un concetto di identità personale, è parte integrante del tessuto sociale. Non rappresenta semplice conoscenza degli usi dei propri nonni. Essa, qui, non è relegata nel ricordo dei più anziani, anzi è rivissuta con intensa partecipazione ed entusiasmo dai giovani. Ogni evento non è considerato una pura attrazione turistica, né manifestazione folcloristica, ma rappresenta un momento d’incontro fra generazioni che riscoprono e rivivono pagine di storia dalle più antiche alle più recenti. Un continuo studio delle proprie radici ed in quelle riconoscersi. Una costante, dunque, nella vita di ogni individuo. Ecco perché farle vivere e restare indelebili nella mente di un giovane affinché possa protrarre quest’identità è fondamentale. Luoghi comuni nella tradizione napoletana I simboli che ricollegano la mente alla colorita ed unica città di Napoli sono molteplici e di fama mondiale: la pizza, ne è solo un esempio, sicuramente il più famoso, in cui non solo si identifica Napoli, ma anche l’Italia. Le espressioni tipiche del folklore napoletano, tuttavia, riconosciute e diffuse tra i simboli più tradizionali dello scenario collettivo sono infinite: dalla maschera di Pulcinella al Miracolo di San Gennaro, dalla danza popolare della Tarantella alla Smorfia Napoletana con l’interpretazione dei sogni ed altro. La tradizione, nella sua mera astrazione, identifica concretamente, quindi, Napoli ed il napoletano. Non a caso, i cosiddetti “luoghi comuni”: la canzone, il Vesuvio, la pizza, il mandolino, il sole ed il mare sono tutti figli della stessa madre, un’educazione completa di espressioni artistiche, culturali e geografiche di un territorio baciato dalla dea Partenope. Quando si ha un patrimonio così grande da portare avanti e con fierezza risulta difficile lasciarselo alle spalle. Ecco perché c’è un impegno comune nel salvaguardarlo come è giusto che ogni individuo faccia. La tradizione diventa innovazione La tradizione nell’azienda Gianni Acunto trova un connubio perfetto con la nuova tecnologia. È per questo che vanta il titolo di Ambassador della tradizione a livello locale e mondiale, è l’innovazione che porta il marchio dei Fornitori Ufficiali della ” Verace Pizza Napoletana” come prova di affidabilità e tradizione, riuscendo per primi a proporre un prodotto fuori dal comune grazie all’impegno ed alla passione che l’intero staff impiega ogni giorno. In fondo, l’artigianato è proprio questo: la tradizione che si fonde con la fantasia, la creatività e l’innovazione. Risulterebbe certamente più difficoltoso se oggigiorno non ci fosse l’intervento della divina tecnologia per la realizzazione di alcuni prodotti.
COVID19: i provvedimenti dell’azienda Gianni Acunto
COVID-19 – Noi ci siamo, ma con responsabilità! Alla luce della situazione emersa nell’ultimo mese e mezzo il nostro modo di vivere e fare impresa è stato totalmente rivoluzionato. Siamo tutti in Quarantena ed il nuovo slogan tutto Made in Italy è #IoRestoACasa. Come ben sapete anche noi di Gianni Acunto Forni in questo periodo abbiamo dovuto rivoluzionare i nostri programmi, proprio nelle scorse settimane era prevista la nostra partecipazione al #PARIZZA2020, fiera di settore avente luogo nel cuore di Parigi. Questa fiera si pone l’obiettivo di portare alla ribalta nella capitale francese le eccellenze italiane, creando come sempre uno scambio interessantissimo tra i maggiori professionisti in rappresentanza di tutto quello che c’è dietro il mercato del food in Italia. Appuntamento fortunatamente solo rimandato, a giugno qualora non cambiasse ulteriormente la situazione, ovviamente vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi. COME OPERA L’AZIENDA GIANNI ACUNTO FORNI DURANTE IL COVID-19? L’azienda risulta pienamente operativa grazie alla grande disponibilità di forni in magazzino, e, proprio in virtù di questo abbiamo deciso prima di ogni decreto di attuare una scelta di grande responsabilità, nei confronti del nostro staff e delle nostre famiglie, fermare in attesa di questa fase tutto il lavoro in sede! Questo ci permette di garantire i nostri servizi a tutti i clienti, ma allo stesso tempo tutela la salute di chiunque è parte della nostra grande famiglia allargata, la GIANNI ACUNTO FORNI.
Forno Gianni Acunto incontra l’arte di Ciro Iovine
Il 4 Maggio 2020 l’azienda Gianni Acunto Forni ha consegnato uno dei suoi forni su misura ad una delle pizzerie migliori di New York, Song ‘e Napule di Ciro Iovine. Un luogo dove la tradizione e la passione per l’arte della pizza napoletana non tramonterà mai! Vi presentiamo la pizzeria ed il Mastro Piazzaiolo, o Pizzaiuolo, come lingua napoletana richiede! Song ‘e Napule: piccolo pezzo di cuore azzurro Siamo nella 146 W Houston ST, nel famosissimo Greenwich Village, dove colori azzurri e profumi italiani pervadono il cuore di New York, qui direttamente da Fuorigrotta un fervente piazziolo napoletano, Ciro Iovine, ha voluto mettere su un’attività, che da Gambero Rosso è stata premiata come la migliore pizzeria del mondo al di fuori dei confini nazionali, e che racchiude tutta l’essenza di Napoli, la pizzeria Song ‘e Napule. Essa è orgoglio partenopeo nella grande mela ed è meta di viaggio per molti turisti, italiani, americani e persone provenienti da altri paesi. Lo stesso Ciro Iovine, infatti, in un’intervista della testata web Food Makers ha dichiarato: “I miei clienti fortunatamente variano molto, non ci sono solo Italiani ma sopratutto gente del posto. Devo ringraziare molto gli americani, hanno subito creduto in me sin dalla prima pizza sfornata. […] Song ‘e Napule, non è solo pizzeria, ma propone anche piatti della tradizione” Può risultare facile capire che qui le emozioni non si limitano alle semplici e genuine gioie del palato: Song e’ Napule è un fulcro di allegria, musica e divertimento. Un luogo dove è possibile rilassarsi, ridere e assaporare ogni combinazione di prodotti italiani come tradizione comanda! Come e quando nasce il progetto Song ‘e Napule? Il progetto nasce nel 2015 e realizzato in collaborazione del titolare Ciro Iovine, con sua moglie, Austria. Da allora, la pizzeria rappresenta un’ istituzione ed un pezzetto di Napoli che lui stesso afferma di aver strappato dalla sua città per portarlo in America, ma la distanza dalla propria città d’origine non è mai semplice: “Manca il mare, manca il sole anche di inverno, ma nel mio ristorante ho ricreato una piccola Napoli, proprio per evitare grosse mancanze malinconiche. Mi sono circondato da collaboratori Italiani e stranieri che sostengono il mio progetto, sono ormai Napoletani anche loro, nulla mi manca, forse forse solo il Vesuvio” – Dice Ciro Iovine. Come lui anche molti italiani nostalgici che vivono a New York e che qui hanno avuto fortuna possono rispecchiarsi nello stesso titolare. Ciro Iovine ha cominciato il mestiere del pizzaiolo all’età di 13 anni, tra farina, mozzarella e pomodoro, capendo che quello doveva essere il suo destino. Da lì ha lavorato sodo, ha girato il mondo, fatto esperienza e ritrovatosi in una grande città come New York con nient’altro che un sogno: “Ho tanta voglia di crescere ancora e di tramandare ai miei figli la passione per la mia terra. Mia moglie è di Santo Domingo, io sono di Napoli. Unire il tutto in un unico concetto sarebbe stupendo. Mi piacerebbe poter aprire qualcosa a Santo Domingo e a Napoli. Cercare di poter condividere con tutti il mio grande amore per la Pizza” Ed è la grande forza e passione dietro questo sogno che ci muove il cuore e ci fa auspicare che Song ‘e Napule possa solo crescere ancor di più e diffondere l’amore per la propria città, le proprie radici e la valenza della tradizione. Il contributo di Gianni Acunto Forni per il progetto Song ‘E Napule Il 4 Maggio 2020 abbiamo consegnato presso la pizzeria Song ‘e Napule il nostro forno circolare, a legna, in mosaico bianco e logo pizzeria. Una gioia ed un’immensa soddisfazione vedere con quanta dedizione Ciro Iovine si dedichi al suo lavoro e ne faccia apprezzare così le qualità dell’artigianato oltre che della tradizione . Il suo impegno è dimostrazione che con il giusto sforzo e la giusta determinazione si possono realizzare i propri sogni! La Consegna https://www.facebook.com/Songenapulenyc/videos/522073215126162/
Gianni Acunto Forni: perché scegliere un forno artigianale?
Forno artigianale o prefabbricato? Se stai decidendo quale forno sia più funzionale per la tua azienda, ma non sai se optare per un forno standard già pre-costruito oppure farlo costruire su misura alle tue esigenze da un mastro artigiano, Gianni Acunto Forni dissipa ogni dubbio riportando tutte le differenze tra un forno artigianale e prefabbricato. Le differenze tra un forno artigianale ed uno prefabbricato Le differenze tra un forno artigianale ed uno prefabbricato sono sia di natura strutturale che di resa finale, portando così un diverso utilizzo dei 2: i forni artigianali solitamente presentano la struttura in mattoni e sono elementi che fanno parte della storia, lo testimoniano anche i reperti archeologici di Pompei e quelli di tantissimi altri siti nella nostra penisola. Risulta invariato da millenni il principio per la cottura dei cibi, pur con delle migliorie relative alla qualità dei materiali, che rendono il forno in muratura una struttura al passo con i tempi e certamente più efficiente in termini di capacità di riscaldarsi e trattenere il calore. Il vantaggio di questa tipologia di forno a legna, oltre all’indiscutibile bellezza, è la possibilità di farsi costruire un forno davvero su misura; è inoltre agevole in caso di manutenzione in quanto i mattoni possono essere sostituiti singolarmente in caso di deterioramento, a differenza di un forno a legna prefabbricato. Quella del forno prefabbricato è una scelta di praticità adatta a chi ha uno spazio predefinito in cui installare il forno. Ideale per chi desidera bypassare la tradizione del forno a legna in mattoni da costruire e predilige la comodità con un occhio al risparmio. Artigianato o industria? Allora perché prediligere l’uno all’altro? Il discorso è più ampio e più complesso. Per comprenderlo bisognerebbe paragonare i diversi mondi dell’artigianato e dell’industria, guerra ormai aperta da secoli: il primo sembra un concetto ormai quasi abbandonato, poco compreso mentre prende sempre più piede, nell’era della tecnologia, la standardizzazione dei prodotti industriali e inevitabilmente l’omologazione della qualità. Le differenze nei 2 settori sono molteplici e sempre più evidenti: L’utilizzo dei macchinari, con i quali nell’artigianato l’uomo risulta l’artefice e l’architetto, mentre nell’industria l’uomo diviene supervisore del processo di lavorazione; Per la qualità, è indiscusso il valore del prodotto artigianale, unico e perfetto anche con i suoi difetti che si mostrano come valore aggiunto e simbolo di singolarità del pezzo, andando quindi a garantire la lavorazione artigianale, mentre nel prodotto industriale un difetto rappresenta lo scarto del pezzo, non eguagliandosi agli altri di fabbrica. Il valore economico del prodotto che risulta maggiorato nell’ambito artigianale e meno in quello industriale. Generalmente il valore di un prodotto artigianale è superiore essendo l’intero processo di lavorazione seguito da una o poche persone per ogni pezzo. Il valore di un prodotto industriale, invece, è inferiore perché i costi sono ridotti dall’uso di macchine e dalla standardizzazione della produzione. Può risultare, perciò, solo una scelta tra esclusività e praticità. Proprio tra artigianato e industria si inserisce il lavoro di Gianni Acunto Forni. L’obiettivo dell’azienda è quello di rendere i 2 settori coniugabili avanzando nell’ambito di produttività aziendale senza far venire meno la qualità del prodotto artigianale. Un prodotto, quindi, fatto su misura che abbia una resa ineguagliabile sia in termini di cottura, perché un normale forno avrebbe tempi più lunghi di riscaldamento rispetto ad un forno prefabbricato; sia in termini di personalizzazione. Un forno Gianni Acunto, infatti presenta ogni peculiarità per la personalizzazione con logo, materiali, pitture, ecc., l’anima del prodotto fatto su misura, ma ognuno di questi forni presenta anche una lavorazione con progettazione, realizzazione e spedizione tutta coadiuvata dall’alta tecnologia, esattamente come un perfetto sistema industriale. È per questo che vanta il titolo di Ambassador della tradizione a livello locale e mondiale, è l’innovazione che porta il marchio dei Fornitori Ufficiali della ” Verace Pizza Napoletana” come prova di affidabilità e tradizione, riuscendo per primi a proporre un prodotto fuori dal comune e portando su altro piano il concetto di artigianalità.
Antichi forni: origini, tradizioni e curiosità
Anticamente il forno rappresentava un elemento fondamentale all’interno delle case, soprattutto quelle contadine, poiché il forno veniva considerato il punto focale della casa, fornendo calore. Oggi è considerato simbolo di cultura e tradizione, capace, come una macchina del tempo, di donarci antichi sapori perduti. Come sono nati i forni e perché Molti non sanno che i forni hanno origini antichissime e che i modelli che oggi vengono realizzati a mano sono in realtà discendenti delle prima forme di forno riconducibili all’Egitto. Sono infatti arrivati fino a noi degli esempi di forni a struttura conica creati con l’argilla e divisi in 2 parti: quella superiore, in cui si poggiava il cibo, era divisa da quella inferiore dove invece si accendeva il fuoco. Il forno, alimentato a legna, fu usato anche dai greci, i quali a differenza degli egizi, crearono una struttura a cupola e nel tempo riuscirono ad eliminare la divisione in 2 aperture separate. I romani ereditarono dai greci tutto ciò che c’era da sapere sulla realizzazione di un forno a legna, introducendo una fondamentale novità. Essendo loro dei maestri nella costruzione di archi decisero che nella parte interna del forno un arco doveva essere punto focale contornato da un’intercapedine vuota che aveva il compito di creare un isolamento termico. Ed è a Roma che vennero introdotte le Fornacalia, note festività in cui veniva festeggiata nella prima parte del mese di febbraio Fornace, dea il cui scopo era di garantire il buon funzionamento dei forni e la produzione del pane. Dall’antica Roma non vi furono cambiamenti circa la costruzione. Fino al 1900, quando iniziarono ad essere venduti dei forni prefabbricati in laterizi, i quali venivano posati più facilmente e con maggior rapidità. Caratteristiche principali del forno artigianale Si dice che un ottimo forno sia il segreto per una pizza napoletana tradizionale e che solo attraverso questo si possano andare a riscoprire antichi sapori. Il forno è realizzato in un’unica struttura monolitica in grado di renderlo trasportabile. Essenzialmente è costituito da: Basamento in struttura metallica di forte spessore Piano di cottura, noto anche come biscotto di Sorrento, realizzato da 4 spicchi di pura argilla, è la parte del forno principale poiché sarà quella a stretto contatto con i cibi da introdurvi trasferendo loro calore per conduzione. Nucleo centrale, composto da una corona di mattoni di argilla predisposti a punta di coltello intorno al piano di cottura che insieme a materiali isolanti conferiscono un perfetto isolamento Volta in mattoni tradizionali anche essi di argilla, presenta una forma sferica e leggermente schiacciata per garantire il giusto irraggiamento Kit in ghisa che comprende una sola bocca di infornamento, una soprabocca, una piastra e un tappo. Canna fumaria, posizionata sulla bocca è predisposta alla dispersione mirata del fumo proveniente dalla camera di combustione all’esterno nel momento in cui la legna inizia ad ardere. Un modello di forno artigianale rappresenta un unicum e personale tesoro da custodire all’interno del proprio locale. Non è solo la struttura che custodiamo ma ciò che un forno può racchiudere: tradizioni e cultura.
The European Pizza & Pasta Show – 2019
Acunto Forni sarà presente all’European Pizza & Pasta Show 2019. L’European Pizza & Pasta Show è un esclusivo evento B2B, pronto a portare alla ribalta il mercato della pizza e della pasta unendo i principali grossisti europei: operatori della pizza e proprietari di pizzerie, catene di ristoranti, hotel e società di catering con i produttori di attrezzature, ingredienti specializzati e fornitori di prodotti alimentari e fornitori di servizi.